Teatro: sì grazie!

roberta betti

Teatro: sì grazie!

Teatro: sì grazie! 2592 1944 Voglia di teatro

2019 – TEATRI DA RIAPRIRE CERCASI

Teatro: sì grazie!
Teatri da riaprire cercasi
Il Politeama lancia il secondo appello per riportare alla luce i teatri chiusi.
Aspettiamo segnalazioni, indicazioni, adesioni. Vorremmo conoscere, anche, l’esperienza di quei teatri che stanno riaprendo secondo modalità diverse dalla nostra.
II CONVEGNO ottobre 2019
Il 27 maggio del 1999, il Teatro Politeama di Prato organizzava una giornata per riflettere sulla situazione dei teatri chiusi in Italia, sulle possibilità e le soluzioni attuabili per mantenere in vita importanti luoghi legati alla cultura e alla storia del nostro Paese.
Questo incontro nasceva dalla curiosità e dall’interesse che la riapertura del Politeama e la formula adottata dal Comitato per la riapertura del teatro, ovvero la Public Company Politeama S.P.A., unica nel nostro paese, ha suscitato a livello nazionale.
Ancora oggi, molti sono i teatri chiusi o con difficoltà di gestione che continuano a far riferimento al Politeama Pratese per confrontarsi e avere suggerimenti.
Vent’anni dopo quel 27 maggio e per i vent’anni dalla riapertura del nostro Teatro, l’ex-Banchini a Prato, vogliamo riproporre un appuntamento pubblico con quei teatri che allora parteciparono e con altri ancora – l’Italia ne conta, tra grandi e piccoli, più di mille – per farci raccontare che cosa è successo in quest’arco di tempo, chi ha riaperto chi no, avere la testimonianza di nuove esperienze, fare un punto dello stato di salute di questi nostri gioielli di cui è doveroso assicurare la sopravvivenza.
I teatri che parteciparono, erano undici: Teatro Comunale di Treviso, Teatro Niccolini di Firenze, Teatro Salvini di Empoli, Teatro Beltrame di Pisa, Teatro Comunale di Cagli, Teatro Petrella di Longiano, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Mercadante Altamura, Teatro Dante Campi Bisenzio, Teatro Cressoni Como e il Teatro della Sena Feltre. Di questi undici sappiamo che almeno sette hanno riaperto.

Dall’Archivio del Politeama Pratese le conclusioni del PRIMO CONVEGNO
(27 Maggio 1999)
Il 27 maggio si è svolto al Teatro Politeama Pratese “Teatro: sì grazie! teatri da riaprire cercasi “
un incontro patrocinato tra gli altri da Il SOLE 24 ORE e dalla Regione Toscana, dove si è
esaminata in generale la situazione dei teatri in Italia e in particolare le problematiche relative
alla possibile riapertura degli spazi teatrali chiusi.
Spunto per tale iniziativa è stata la ormai nota riapertura dello storico Politeama di Prato, sede
del convegno.
Il convegno si è immediatamente focalizzato su quello che è stato l’aspetto di maggiore
interesse da parte dei numerosi operatori del settore intervenuti: la apparentemente complessa
struttura giuridico, amministrativa e sociale nella quale qualsiasi teatro che voglia considerarsi
non solo moderno nel suo apparato organizzativo, ma anche e soprattutto efficiente, deve
inserirsi.

Da questo punto di vista è stata presentata quale esempio da cui trarre spunti di riflessioni, la struttura societaria del Politeama stesso, il quale si è costituito nella forma di società per azioni ad azionariato diffuso, la cosiddetta Pubblic Company.
Una società dove partecipano al capitale, accanto ad enti ed istituzioni della città, sia privati cittadini che enti pubblici, senza che nessuno detenga quote di particolare rilevanza.
Nel caso in questione poco meno di settecento soci hanno sottoscritto un capitale sociale di 4 miliardi.
Quasi tutti gli interventi dei Teatri presenti si sono concentrati sul rapporto tra pubblico e privato.
E’ stato così evidenziato che a fronte di realtà dove il privato denuncia l’assenza, o il disinteresse, della parte pubblica, come al Teatro Comunale di Treviso, si riscontrano casi dove è il Comune o comunque la parte pubblica che, priva in proprio di fondi sufficienti, trova difficoltà a rintracciare investitori tra i privati, è il il caso del Teatro della Senna di Feltre, la cosiddetta Piccola Fenice,dove è lo stesso Sindaco a farsi promotore delle iniziative per la
riapertura dello spazio.
La reciproca collaborazione è apparsa comunque a tutti come l’unico mezzo per poter procedere in un adeguato sviluppo di questo tipo di iniziative, ed in effetti, sul lato pratico molti dei teatri presenti hanno manifestato la loro intenzione di procedere verso una struttura societaria a forma di Pubblic Company o comunque ad essa equiparabile.
Su questa strada sembra impostato il Teatro Mercadante di Altamura e in stato di avanzamento appare essere anche la situazione del Teatro Dante di Campi Bisenzio.
Alcuni teatri, fra cui il Cressoni di Como, il Beltrame di Pisa, quello di Longiano, nonché il Salvini di Empoli, hanno comunque sottolineato l’attenzione che deve essere posta nella fase gestionale del teatro stesso in particolar modo in presenza di una compartecipazione mista tra
pubblico e privato.
Problemi apparentemente opposti sono stati manifestati da due teatri storici italiani: il Teatro Niccolini di Firenze, dove paradossalmente risulta difficile per la proprietà privata rintracciare interesse nel pubblico o nel privato per investimenti, anche non particolarmente rilevanti, al fine di completare le opere strutturali di adeguamento alla normativa di sicurezza e poter così presentare un nuovo cartellone di spettacoli, ed il Teatro Petruzzelli di Bari dove il rappresentante di uno dei sette proprietari ha evidenziato la difficoltà di ordine burocratico amministrativo nell’utilizzo dei fondi che enti pubblici e privati mettono a disposizione.
E’ proprio al fine di affrontare tale problema che Roberta Betti, presidente del Politeama Pratese, ha lanciato l’idea di creare un centro servizi unico a cui i teatri possano accedere al fine di reperire informazioni di carattere finanziario, amministrativo, giuridico che la gestione di una simile entità richiede quasi quotidianamente.